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venerdì 5 settembre 2014

Cuba, l'annuncio di Manconi Giulio Brusadelli è libero

5 settembre 2014
Sembrava una storia più assurda di quella accaduta allo studente americano Billy Hayes, raccontata nel film Fuga di mezzanotte (Midnight Express). Ma per fortuna si è chiusa stamattina alle 3.40: Giulio Brusadelli, 34 anni, è stato scarcerato oggi a Cuba.

L'uomo era stato condannato lo scorso 3 marzo a 4 anni di carcere dopo essere stato arrestato per "traffico di stupefacenti" imputabile per il possesso di 3.5 grammi di cannabis. Aveva iniziato a scontare la sua pena nello stesso mese, nel carcere di Aguadores, dove è rimasto fino alla sentenza. Brusadelli soffre da quasi vent'anni di una grave sindrome maniaco-depressiva: l’esperienza del carcere lo ha debilitato fisicamente e psicologicamente, al punto da farlo trasferire presso il reparto psichiatrico dell’ospedale "Juan Bruno Zayas", dove è tuttora ricoverato.

La famiglia ha scritto una lettera al Senatore Luigi Manconi, noto per le sue attività di tutela su argomenti come la giustizia, il garantismo,e le libertà individuali, il quale ha risposto definendolo un "caso umanitario che sta meritando la massima attenzione delle autorità italiane".

A favore della sua scarcerazione era stata lanciata una petizione diffusa su tutti i social network.

Cuba, ritorna la tragedia dei balseros, i migranti che fuggono in barche improvvisate

Malgrado la relativa apertura grazie alle riforme economiche di Raul Castro, sono ancora molti i cubani che cercano di fuggire dall'isola a bordo di barche improvvisate.
Negli ultimi giorni due gruppi di «balseros» sono riusciti a raggiungere il Messico e gli Stati Uniti, ma le loro avventure hanno avuto epiloghi differenti. Il primo gruppo - composto da sei cubani, tutti uomini fra i 28 e i 65 anni - è sbarcato sulle coste del Texas, quasi alla frontiera con il Messico, dopo essere partito dalla Isla de la Juventud ed essere rimasto quasi 20 giorni alla deriva perchè il motore della loro imbarcazione si era rotto dopo soli due giorni di navigazione.

Il secondo gruppo - 10 uomini e 7 donne - è invece stato salvato dalla guardia costiera messicana a circa 250 km da Progreso, nella penisola dello Yucatan. Hanno raccontato anche loro di essere rimasti alla deriva per più di due settimane - la loro barca non aveva nemmeno un motore - e due degli uomini del gruppo sono morti prima di sbarcare in territorio messicano, stremati dalla fatica e dalla disidratazione. Ma qui finisce il parallelo fra le due storie, perchè i «balseros» arrivati in Texas potranno chiedere asilo negli Usa, in base alla cosiddetta legge «piedi bagnati, piedi asciutti» (se vengono intercettati in mare sono restituiti a Cuba, se invece riescono a raggiungere la terra ferma potranno rimanervi), mentre quelli arrivati in Messico saranno riconsegnati alle autorità dell'Avana entro la fine della settimana.

Dall'inizio della Rivoluzione castrista, nel 1959, oltre un milione di cubani, l'equivalente di poco più del 10% della popolazione dell'isola, sono emigrati dal loro Paese natale, in maggior parte verso gli Usa.

giovedì 4 settembre 2014

Cantet alle prese con le disillusioni della Cuba di oggi


Con una nutritissima selezione di film francesi in concorso (ben quattro), Laurent Cantet, Palma d'oro a Cannes nel 2008 con La classe, ha trovato posto al Lido fuori dalla selezione ufficiale, alle Giornate degli Autori, con il suo nuovo film, Retour à Ithaque (in italiano, più prosaicamente, Ritorno a L'Avana). Il suo film però non è privo di motivi di interesse, a cominciare dal tema poco inconsueto e inaspettato. In trasferta a Cuba, il regista ha lavorato in collaborazione con lo scrittore Leonardo Padura, utilizzando vari suoi spunti per raccontare una generazione di cinquantenni illusi e oppressi dal regime.
Molti riferimenti forse sfuggiranno allo spettatore italiano, anche se il percorso di disillusione e di crescita tra le maglie della dittatura, leggendo di nascosto Orwell o Cabrera Infante, è comunque chiaro. Verrà colta una somiglianza specifica: quella con uno dei più bei film di Ettore Scola, La terrazza.
Qui addirittura l'intera storia si svolge appunto in una terrazza, dalla mattina all'alba del giorno dopo, con cinque personaggi a confronto: un esule appena tornato dalla Spagna, un imprenditore ammanicato col regime, un pittore fallito e una oftalmologa che ha trovato la fede. Il padrone di casa è quello più in disgrazia di tutti, che si arrabatta tra mille lavoretti con un figlio che vorrebbe solo fuggire. Le dinamiche tra i personaggi, sostenute dai bravissimi attori cubani, si svelano poco a poco, indulgendo man mano alla nostalgia e alle illusioni perdute, con un finale a sorpresa.