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venerdì 4 luglio 2014

Duma cancella 90% debito Cuba verso Urss

Cuba rimborsa Russia solo 3,5 miliardi di dollari

(ANSA) - MOSCA, 4 LUG - La Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha ratificato un accordo tra Russia e Cuba per l'annullamento del 90% del debito dell'Avana verso l'Urss, pari a 35,2 miliardi di dollari. Saranno rimborsati solo 3,5 miliardi di dollari circa, che però Mosca reinvestirà nell'economia cubana. L'intesa era stata siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba. In questo modo la Russia rinsalda i legami con il suo vecchio alleato storico durante la guerra fredda.
   

La Russia annulla il debito di Cuba

19.42 La Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha ratificato oggi un accordo tra Russia e Cuba per l'annullamento del 90% del debito dell'Avana verso l'Urss,pari a 35,2 miliardi di dollari. Saranno rimborsati solo 3,5 miliardi di dollari circa, che però Mosca reinvestirà nell'economia cubana. L'intesa era stata siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba. In questo modo la Russia rinsalda i legami con il suo vecchio alleato storico durante la guerra fredda.
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-424bf90e-45fb-4a1c-b9ae-5bbb56e83290.html#sthash.Onv8VjrF.dpuf

La Russia annulla il debito di Cuba

19.42 La Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha ratificato oggi un accordo tra Russia e Cuba per l'annullamento del 90% del debito dell'Avana verso l'Urss,pari a 35,2 miliardi di dollari. Saranno rimborsati solo 3,5 miliardi di dollari circa, che però Mosca reinvestirà nell'economia cubana. L'intesa era stata siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba. In questo modo la Russia rinsalda i legami con il suo vecchio alleato storico durante la guerra fredda.
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La Russia annulla il debito di Cuba

19.42 La Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha ratificato oggi un accordo tra Russia e Cuba per l'annullamento del 90% del debito dell'Avana verso l'Urss,pari a 35,2 miliardi di dollari. Saranno rimborsati solo 3,5 miliardi di dollari circa, che però Mosca reinvestirà nell'economia cubana. L'intesa era stata siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba. In questo modo la Russia rinsalda i legami con il suo vecchio alleato storico durante la guerra fredda.
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La Russia annulla il debito di Cuba

19.42 La Duma, il ramo basso del Parlamento russo, ha ratificato oggi un accordo tra Russia e Cuba per l'annullamento del 90% del debito dell'Avana verso l'Urss,pari a 35,2 miliardi di dollari. Saranno rimborsati solo 3,5 miliardi di dollari circa, che però Mosca reinvestirà nell'economia cubana. L'intesa era stata siglata lo scorso ottobre dal premier russo Dmitri Medvedev durante una visita a Cuba. In questo modo la Russia rinsalda i legami con il suo vecchio alleato storico durante la guerra fredda.
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mercoledì 2 luglio 2014

Flop della liberalizzazione del mercato auto a Cuba: vendute 50 in 6 mesi

I giornali italiani avevano molto lodato la liberalizzazione del mercato delle auto a Cuba. Il«riformista» ottuagenario Raul Castro aveva deciso di consentire ai privati di comprarsi liberamente un'automobile come si fa più o meno in tutto il mondo e questo era parso un gran passo in avanti.
Finalmente, i cubani non saranno più costretti a circolare a bordo di inverosimili, anche se assai pittoreschi, pezzi da museo americani risalenti agli anni Cinquanta, oppure solo ad affollare autobus su cui nessuno da noi metterebbe piede. Non è andata proprio così. Dati ufficiali diffusi dal governo dell'Avana documentano che dallo scorso primo gennaio, quando l'attesa novità è diventata legge, in tutta Cuba sono state vendute solo 50 auto nuove e 4 motociclette. Il motivo di un simile flop è duplice: da un lato la burocrazia rende gli acquisti un calvario, dall'altro - detto papale papale - a Cuba non ci sono soldi per comprare macchine nuove. Chi è interessato a un acquisto deve presentarsi in banca, richiedere un assegno per il valore del veicolo, poi ottenere un titolo di proprietà da un'agenzia statale e successivamente iscriversi nel registro del suo comune. La verità è che le auto hanno a Cuba un costo inavvicinabile: i prezzi reali di un'auto sono cinque volte più alti di quelli in Europa, ma lo stipendio mensile medio è pari a 20 dollari.

Italia – Cuba: presentata nuova normativa su investimenti esteri

30 Giugno 2014
E' stata presentata alla Farnesina la nuova normativa sugli investimenti esteri a Cuba, approvata nelle scorse settimane dal Parlamento cubano ed entrata in vigore il 28 giugno. L'evento, organizzato dall'Unido (United Nations Industrial Development Organization) e dall'ambasciata di Cuba, in collaborazione con il Mae, il Mise, l'Ice e l'Iila, si e' svolto alla presenza, fra gli altri, del viceministro del Commercio estero cubano, Ileana Nunez Mordoche, del direttore generale per la Mondializzazione del Mae, Luigi Marras, del direttore generale per le Politiche di internazionalizzazione di Mise, Giuseppe Tripoli, e di Diana Battaggia, direttore Unido Italy. La nuova legge mira ad attirare capitali stranieri e a diversificare i parternariati internazionali di Cuba. Il provvedimento rientra nel piu' ampio programma di attualizzazione del modello economico cubano, lanciato nel 2011 dal presidente Raul Castro e tuttora in fase di sviluppo."Questo processo - ha dichiarato Tripoli nel corso dell'incontro - e' importante e ha grande rilievo per l'economia cubana, perche' facilita la modernizzazione e potenzia la capacita' produttiva. Gli scambi tra l'Italia e Cuba sono gia' importanti ma possono crescere ancora, sia sul piano commerciale che su quello della cooperazione e della collaborazione".
Il modello italiano delle cooperative

Sulla stessa linea Marras, che ha sottolineato come il nostro paese conservi "relazioni positive con Cuba in numerosi campi di cooperazione internazionale, in particolar modo per quanto riguarda la cooperazione imprenditoriale. Il sistema italiano delle cooperative e' un modello che si vorrebbe riprodurre a Cuba con i dovuti adattamenti. In questo contesto, l'espansione della rete dei partenariati costituisce un passaggio importante per rilanciare la posizione di Cuba nel contesto internazionale e per far si' che il paese possa cogliere al meglio le opportunita' che si potrebbero presentare".

lunedì 30 giugno 2014

Domenico Vecchioni è un ex diplomatico di carriera, ambasciatore italiano all’Avana, che da alcuni anni dirige la collana Ingrandimenti della Greco & Greco, nata per ospitare agili biografie di personaggi storici controversi. A sua firma ricordiamo: Richard SorgePol Pot (ottimo), Kim PhilbyFelix Kersten. Per altri editori ha pubblicato biografie di Raúl Castro ed Evita Peron, alcuni testi sulle spie e sugli 007 del passato.
Questo nuovo lavoro si segnala per originalità e getta nuova luce su una figura indefinibile come la portoricana Ana Belén Montes, la spia americana al servizio di Fidel. Vecchioni tratteggia con precisione biografica la vita di una donna che per sedici anni è stata una vera e propria spina nel fianco della DIA, lavorando alacremente per divulgare segreti militari e politici ai suoi corrispondenti cubani. Il problema è che se chiedete a un dirigente cubano chi sia Ana Belén Montes si chiuderà nel più totale riserbo. Soltanto Felipe Perez Roque – ormai caduto in disgrazia – ha pronunciato parole di stima nei confronti di una spia che “pur non prendendo un solo penny dal governo cubano ha reso grandi servizi alla causa della libertà dei popoli oppressi”.
Ana Belén è una spia molto sui generis, infatti pare che la sua attività non sia stata guidata da brama di potere e denaro, ma soltanto da motivi ideologici e psicologici, perché identificava nel governo nordamericano quel padre repressivo e violento che aveva dovuto subire da piccola. La sua è stata una condivisione ideologica dettata dall’intima convinzione di dover aiutare il governo di Fidel Castro a liberare le popolazioni oppresse, tra queste anche la sua Porto Rico che chiedeva l’indipendenza.
“Ana Belén è stata un’eroina della Rivoluzione dal destino paradossale” afferma Vecchioni “perché condannata a Washington e ignorata all’Avana, sconosciuta all’opinione pubblica cubana, spia senza mandanti. Non ha goduto nemmeno della notorietà, che in genere emana dalle grandi spie, né è stata confortata dalla riconoscenza del suo idolo, Fidel Castro”. Quasi come se Ana avesse spiato per Cuba all’insaputa di Cuba, cosa impossibile, ma che di questi tempi va molto di moda anche dalle nostre parti. Ben altro destino hanno avuto i Cinque Eroi prigionieri dell’Impero, in realtà spie cubane in trasferta USA, ma per L’Avana vittime di un regime che sogna la normalizzazione di Cuba. Ana Belén Montes è rimasta vittima della politica cubana che non ammette l’esistenza di una sua rete di spionaggio, addestrata dall’Isla Grande, per infiltrarsi nei meandri della politica statunitense.
Arrestata nel 2001, ripudiata anche dal compagno, disgustato dal suo comportamento antiamericano, additata al pubblico ludibrio dai giudici: “Se non voleva amare il suo Paese, poteva almeno fare a meno di danneggiarlo”, risulta una figura quasi patetica di spia solitaria, dalla doppia vita e dal destino infelice. La condanna finale: 25 anni di carcere duro, senza possibilità di libertà condizionata. “Ana è stata una delle spie più dannose per gli USA e solo gli attentati alle Torri Gemelle hanno potuto oscurare nell’attenzione dell’opinione pubblica americana e internazionale il caso di spionaggio più clamoroso del secolo scorso”, scrive Vecchioni. “Ana serviva a Fidel per conoscere in anticipo le posizioni di Washington alle Nazioni Unite e per sapere fino a che punto nei momenti di tensione poteva spingersi nella provocazione senza rischiare reazioni forti, magari di tipo militare”, aggiunge.
Un libro da leggere, che rivela novità interessanti e particolari inediti sui Servizi Segreti Cubani, sulla Red Avispa, sull’Intelligence americana e sui Dioscuri di Cuba. Un libro che racconta la vita di un’eroina idealista che si assegna la missione di aiutare la liberazione delle masse oppresse in una lotta guidata dal suo mito Fidel Castro. Mentre lo leggevo mi sono chiesto più volte: e se anche la tanto osannata blogger Yoani Sánchez fosse una spia di Castro? Se fosse una spia d’influenza, oppure uno strumento inconsapevole nelle mani dei Servizi Segreti cubani? Soltanto il tempo svelerà troppi misteri. Una cosa è certa: quando c’è di mezzo Cuba tutto è possibile.

lunedì 23 giugno 2014

ARRESTI PER I DISSIDENTI

Ancora arresti per i dissidenti, cresce repressione politica

(ASCA) – Roma, 23 giu 2014 – Prosegue la repressione dei dissidenti a Cuba, dove dallo scorso novembre i detenuti politici e’ cresciuto da 87 a 102. Lo ha reso noto la Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, precisando che altri 12 detenuti sono stati liberati, ma con la condizionale.
In un rapporto inviato alla stampa, l’organizzazione per i diritti umani, illegale ma tollerata a Cuba, ha denunciato le pratiche di repressione del governo di Raul Castro, con la polizia che sequestra e detiene i dissidenti per ore senza motivazione. Le cose tuttavia andavano peggio all’epoca di Fidel Castro: quando ha lasciato la guida del Paese nel 2006 i prigionieri politici dietro le sbarre erano oltre 300. (fonte AFP).

sabato 21 giugno 2014

Le vecchie limousine presidenziali usate come taxi, a Cuba

Venerdì 20 giugno l’agenzia Associated Press ha diffuso alcune foto – poi riprese da diversi media – che mostrano alcune vecchie limousine circolare per le strade dell’Avana, a Cuba, e ha raccontato la loro storia piuttosto originale. Si tratta di alcune limousine presidenziali utilizzate durante la presidenza di Fidel Castro e ormai dismesse da anni, che sono state consegnate alla compagnia di stato Cubataxi per essere utilizzate come auto di lusso da noleggio con autista, per il trasporto a pagamento dei turisti. Le limousine sono di costruzione russa – GAZ e ZIL – e risalgono agli anni Sessanta e Settanta: furono utilizzate soprattutto per il trasporto di diplomatici e politici in visita a Cuba durante gli anni di Fidel Castro (che invece per i suoi spostamenti era solito farsi trasportare su una jeep militare).
Una di queste vecchie limousine russe, per esempio, fu utilizzata nel 2002 per trasportare l’ex presidente Jimmy Carter in visita a Cuba, sebbene all’epoca Castro già disponesse di altri veicoli più moderni.
Si tratta comunque di macchine abbastanza vecchie, e non più tanto di lusso, sebbene possano ospitare sei persone: un autista di Cubataxi ha spiegato che circa 14 di queste limousine furono consegnate cinque anni fa alla compagnia, e che oggi ne circolano ancora una decina, utilizzate prevalentemente dai turisti. Ha anche spiegato che i prezzi sono variabili, da una paio di dollari per una corsa fino a 100-140 dollari per prenotarle per tutto il giorno.